Risultati dell’Osservatorio Europeo sulle Rappresentazioni di Genere (OERG) – Anno 2014
In attesa dei risultati della V edizione del Global Media Monitoring Project – la più ampia e longeva ricerca sulle donne nei mezzi d’informazione di tutto il mondo – l’Osservatorio di Pavia pubblica i risultati del monitoraggio sui TG di 5 paesi europei: Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna; progetto nato nel 2011 proprio sul modello del GMMP.
Il mondo ritratto nei TG europei continua ad avere un volto prevalentemente maschile: su 4.930 persone oggetto di notizia e/o intervistate le donne sono il 29%. Un risultato che segna il ritorno alle percentuali degli anni 2011 e 2012, dopo il 32% del 2013.
A quattro anni dall’avvio dell’OERG, questi dati confermano l’evidente difficoltà per i media, d’informazione ma non solo, di garantire alle donne una rappresentanza bilanciata rispetto agli uomini, in direzione dell’obiettivo J2 fissato dall’ONU a Pechino nel 1995.
Come dimostrano diverse ricerche su scala nazionale e internazionale, il processo di apertura alle donne si è ormai assestato su valori attorno al 30%, vale a dire “una donna ogni due uomini”.
L’OERG 2013 registrava un avanzamento significativo dei TG di Germania e Inghilterra, passati da una presenza femminile del 22-23% al 30%: una “conquista” mantenuta dai tedeschi, con il 29% di donne nelle news nel 2014, ma persa dagli inglesi, che scendono a un 25% di presenze femminili.
Difendono con fatica il loro primato Spagna e Francia, passando rispettivamente dal 36% al 34% e dal 33% al 31%.
Infine, l’Italia continua a essere il fanalino di coda, con il 24% di donne nelle news (1 punto in meno rispetto al 2013) a fronte della più elevata quota “europea” di giornaliste: il 55% delle reporter/autrici delle 427 notizie analizzate.
In tutti i casi, a far notizia sono ancora le donne più giovani. Fra gli under 18 il 45%, nella fascia fra i 19 e i 34 anni il 40%. Mentre fra gli over 50 c’è solo una donna ogni quattro uomini: il 22% nella fascia più frequente (35% del campione), quella degli adulti fra i 50 e i 64 anni, e il 23% fra gli over 64.
Le donne sono pressoché invisibili nelle notizie sportive, solo il 10%, e poco presenti nell’informazione politica, con una rappresentanza del 22%, un valore medio fra il 27% dei notiziari spagnoli e le percentuali significativamente più basse degli altri notiziari: il 13% dei notiziari inglesi, il 19% di quelli tedeschi, il 23% di quelli italiani e francesi.
A distanza di un anno che aveva segnato una crescita significativa di donne fra i protagonisti delle news, con una quota femminile al 28%, il 2014 registra un arretramento: fra le 1.797 persone oggetto delle notizie solo il 23% è di sesso femminile.
Per il resto, tutte le testate giornalistiche continuano a evidenziare una forte asimmetria fra la presenza delle donne, relegate perlopiù al ruolo di fonti comuni e/o anonime, e quella degli uomini, interpellati più spesso in qualità di fonti autorevoli e prestigiose: le donne sono il 49% fra le persone intervistate come voce dell’opinione popolare, il 45% dei narratori di esperienze personali e il 37% dei testimoni di eventi; mentre sono soltanto il 23% fra i numerosi esperti e opinion leader cui quotidianamente i TG si rivolgono per chiarimenti, approfondimenti, interpretazioni di eventi e questioni di pubblico interesse.
I professionisti che popolano più spesso i TG europei sono prevalentemente politici, nell’82% dei casi maschi, imprenditori o dirigenti, nell’85% dei casi uomini e atleti o sportivi, solo nel 10% dei casi di sesso femminile.
Come negli anni passati, le donne ottengono una visibilità più elevata fra le numerose persone oggetto o fonte di notizia per via della loro posizione sociale (per esempio, sono il 48% degli 627 “abitanti di paese” registrati) piuttosto che lavorativa, oppure fra le persone di cui non viene citata né una professione né una posizione sociale (in tutto 587), perché irrilevante ai fini delle notizie, nel 47% dei casi di sesso femminile.
Come sempre, infine, le donne, in proporzione, fanno più notizia degli uomini in quanto vittime: le donne che hanno fatto notizia come vittime nei TG monitorati nel 2014 sono 137, vale a dire il 9% del campione, esattamente come nel 2013, contro il 5% degli uomini.
Sul fronte del chi fa o dà le notizie, le giornaliste corrispondenti e/o autrici di servizi sono numerose: mediamente il 46%, con discostamenti significativi fra paesi e, in taluni casi, fra emittenti pubbliche e private. Le notizie dei TG italiani sono a cura di giornaliste nel 55% dei casi, quelli spagnoli nel 51% dei casi, quelli francesi nel 48% dei casi. Mentre le notizie dei TG tedeschi sono coperti da donne solo nel 28% dei casi e quelli inglesi nel 23%. Inoltre, per Germania e Inghilterra si registrano significative differenze fra la TV pubblica e quella privata: solo il 23% sono le giornaliste di Ard, contro il 32% di RTL; solo il 19% le giornaliste di BBC1 vs il 26% delle colleghe di ITV1. Nota metodologica
I risultati della ricerca si basano sul IV anno di monitoraggio dell’OERG, l’Osservatorio Europeo sulle Rappresentazioni di Genere, avviato il 17 gennaio 2011 dall’Osservatorio di Pavia, sul modello del Global Media Monitoring Project.
La ricerca ha considerato i dati relativi ai TG trasmessi in prima serata dalle due principali TV (la prima TV pubblica e la prima TV privata per rilevanza nel sistema media di ogni paese e per ascolti) di Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna: France 2 e TF 1, Ard e RTL, BBC 1 e ITV 1, Rai 1 e Canale 5, TVE e Telecinco.
Per ogni testata giornalistica sono state analizzate 12 edizioni campione, una al mese, ruotando di volta in volta il giorno della settimana.
La ricerca ha indagato: chi fa notizia nei TG (persone di cui si parla e/o intervistate), chi daà e fa le notizie nei TG (conduttrici e conduttori, giornalisti e giornaliste autrici di servizi e/o corrispondenti), come sono fatte le notizie dei TG, in una prospettiva di genere.