L’Osservatorio di Pavia, al fine di monitorare il pluralismo politico nelle televisioni italiane, rileva diverse variabili: i soggetti pertinenti, la loro appartenenza politica, l’eventuale ruolo istituzionale, la durata della loro presenza in video, il genere di trasmissione, la fascia oraria, ecc.
Una delle variabili spesso trascurata ma che invece può evidenziare interessanti caratteristiche della comunicazione politica riguarda il chi parla di un soggetto pertinente. L’unità di contesto che viene censita dagli analisti dell’Osservatorio è costituita da un soggetto, il cosiddetto alter, che fa vertere l’attenzione, più semplicemente parla, di un altro soggetto, il soggetto pertinente. La relazione base quindi è sempre diadica, di coppia: qualcuno che parla di qualche altro.
In questo Monitor prenderemo in esame, a mo’ d’esempio, gli alter dei due leader rispettivamente della Casa delle Libertà, Silvio Berlusconi, e dell’Ulivo, Francesco Rutelli.
Il periodo analizzato va dall’11 giugno 2001, data dell’entrata in carica del Governo Berlusconi, e si estende per un anno sino all’11 giugno 2002. I dati si limiteranno ai telegiornali Rai e Mediaset e ai primi quindici alter, sempre ammesso che esistano.
Una breve nota metodologica di precisazione è necessaria. Nei telegiornali la relazione alter soggetto pertinente è caratterizzata spesso da tempi molto brevi. Soprattutto nei cosiddetti pastoni si riescono a riportare in 25/30 secondi le posizioni di svariati alter su altrettanto svariati soggetti pertinenti. Frasi come “Mastella critica Rutelli per la sua posizione nei confronti della guerra ma Parisi difende il leader dell’Ulivo…” durano meno di 5 secondi e presentano già due coppie (Mastella-Rutelli, Parisi-Rutelli).
Quindi se i valori presentati sembrano assai esigui si deve d’altro canto tener presente quanta informazione la televisione in pochissimo tempo riesce a dare nei telegiornali.
Gli alter di Berlusconi nei telegiornali Rai
Tabelle 1 e 2
Nella tabella 1 sono riportati i primi quindici soggetti alter di Berlusconi, la durata dell’interazione e il valore percentuale rispetto al totale, in tutte le edizioni dei telegiornali Rai. Se consideriamo il Tg1 si evince come la figura del giornalista parli di Berlusconi in questo periodo per 67295 secondi, pari a più di 18 ore. Sono ricomprese in questo valore anche le varie rassegne stampa riconducibili alla testata del Tg1. La comunicazione relativa a Berlusconi veicolata direttamente dal giornalista ammonta all’87,16% del totale. A distanza abissale troviamo i leader del centrosinistra Rutelli e Fassino, altri esponenti del Centro sinistra, Castagnetti e D’Alema.
Interessante la presenza di Politici stranieri che sono alter di Berlusconi per ben 836 secondi, secondi derivanti dal ruolo di Presidente del Consiglio ma anche di Ministro degli Esteri: sembra trovare rinforzo in questi dati la tesi che Berlusconi cerchi nel suo ruolo dedicato ai rapporti con gli altri leader internazionali un rinforzo alla sua immagine.
Gli altri leader della maggioranza sono ben lontani dalla vetta della classifica: Fini e Bossi sono rispettivamente all’11° e 12° posto.
Sorprendente l’analogia tra Tg1 e Tg2: le prime 6 posizioni sono identiche per quanto riguarda i soggetti e praticamente uguali per le percentuali.
Diverso, come c’era d’aspettarsi, il Tg3 che assegna ad una “batteria di sei oppositori” di parlare di Berlusconi, relegando i politici stranieri in 9 a posizione.
Scarsa anche qui la voce dei compagni di maggioranza Bossi e Fini.
Nella Tabella 2 sono presi in considerazione gli alter di Rutelli sempre in tutte le edizioni dei telegiornali Rai. La prima evidenza interessante, a parte la stessa decisa preminenza del giornalista in termini percentuali ma certamente non in termini assoluti, riguarda il fatto che alter di Rutelli spesso siano i suoi alleati. Nel Tg1 Fassino è il secondo alter seguito da Berlusconi ma subito dopo da Mastella, il quale è il terzo soggetto nel Tg2.
Ma la vera peculiarità che merita di essere messa in risalto è la situazione del Tg3: il Tg vicino alla sinistra inanella ben sette soggetti del centrosinistra che parlano del loro leader e forse sappiamo anche che non sempre ne parlano per condividerne pienamente le posizioni. La dialettica interna all’opposizione trova nel Tg3 adeguata eco, indice di quella frammentazione più volte rilevata nella comunicazione del centro sinistra.
Gli alter di Berlusconi nei telegiornali Mediaset
Tabelle 3 e 4
La Tabella 3 si riferisce agli alter di Berlusconi nei telegiornali di Mediaset.
Il Tg5 si conferma in sintonia con quelli delle reti pubbliche, presentando una situazione molto simile. Il giornalista riporta per il 92,34% le posizioni del o sul capo del Governo, con uno spazio assoluto (89.245 secondi pari a circa 25 ore) ancora maggiore del già noto come filogovernativo Tg1.
Per il resto i soggetti e le percentuali non presentano particolari differenze dalle reti Rai. Del tutto originali Tg4 e Studio Aperto. Il primo concentra nel giornalista ben il 94,14% (88.057 secondi) della comunicazione del leader di Forza Italia ma soprattutto consegna a degli alter anomali un considerevole spazio: il politico straniero ha ben 1.746 secondi, seguito dall’avvocato difensore, uomo della strada, Buonaiuti e uomo dello spettacolo. Da segnalare la presenza come alter della figura del giornalista straniero e in particolare di Papa Giovanni Paolo II. Anche Studio Aperto marca la sua specificità con l’assenza quasi totale di alter politici nell’accezione più stretta, mentre svetta la figura del comico come secondo soggetto dopo il giornalista.
Gli alter di Rutelli nei telegiornali Mediaset
La Tabella 4 fornisce interessanti spunti di conferma sull’ipotesi che il centro sinistra sia fortemente caratterizzato da una comunicazione intracoalizione a scapito di quella intercoalizione. Il Tg5 infatti vede anch’esso dopo il giornalista 5 esponenti del centrosinistra come alter di Rutelli. Il Tg4 addirittura presenta le posizioni di Rutelli o tramite il giornalista o attraverso ben 11 soggetti del centro sinistra sui primi 15 presi in considerazione.
Studio Aperto, se non consideriamo i pochi secondi del giornalista, non assegna alter a Rutelli.
I telegiornali del prime time
Tabelle 5 e 6
I telegiornali del prime time, con oltre 25 milioni di spettatori, sono la punta di diamante dell’informazione e meritano quindi un breve approfondimento.
La Tabella 5 presenta gli alter di Berlusconi nei soli telegiornali Rai
del prime time. Come si vede la differenza principale rispetto alla Tabella 1 riguarda la posizione del Politico straniero che sia sul Tg1 che sul Tg2 risulta subito dopo quella del giornalista. Per il resto la dialettica maggioranza opposizione è ben presente in tutti e tre i telegiornali, in partcolar modo nel Tg3 con tutti i principali leader del centro sinistra presenti nelle prime quindici posizioni.
Se passiamo a Rutelli vediamo che la Tabella 6 mostra nel Tg1 e nel Tg2 una pluralità di voci e una costante, comune anche al Tg3: la seconda posizione di Mastella. La diatriba tra Margherita e Udeur ha lasciato un segno rimarchevole nei telegiornali di maggior ascolto. Come sopra specificato nella breve nota metodologica i bassi valori assoluti (39 secondi) non devono far pensare ad una comunicazione irrilevante: 39 secondi possono essere 18/20 interazioni e nel telegiornale dell’ammiraglia Rai non sono poco. Il Tg3 conferma nel prime time il dato della comunicazione intracoalizione del centro sinistra che si riscontra in tutte le edizioni.
Tabelle 7 e 8
Rimane poco da sottolineare relativamente alla comunicazione dei telegiornali del prime time di Mediaset rispetto a Berlusconi (Tabella 7). Il Tg5 è omogemeo agli altri telegiornali Rai mentre Studio Aperto si distingue per una comunicazione poco allineata sui classici pastoni. Un discorso a parte merita il Tg4 che riesce, nell’edizione delle 19,30, a dedicare, tramite il giornalista, 29.278 secondi al premier, seguito da ben 559 secondi del Politico straniero.
Rutelli invece, senza alter in Studio Aperto (Tabella 8) e scarse interazioni sul Tg5, viene messo in relazione praticamente solo con i leader della propria coalizione dal Tg4.
Conclusioni
I dati esposti in questo breve monitor segnalano le potenzialità delle rilevazioni che frammentano la comunicazione nelle singole interazioni alter soggetto pertinente. Dalle tabelle presentate sembrano emergere almeno quattro spunti di riflessione:
– Berlusconi ha una maggioranza che si parla poco addosso
– Berlusconi nel doppio ruolo di Capo del Governo e Ministro degli Esteri ha spesso come alter soggetti di prestigio esterni alla politica interna italiana;
– Rutelli oltre al ruolo di capo dell’opposizione deve anche gestire le tensioni interne al centro sinistra
– Rutelli sia nel telegiornale più amico che in quello più avverso ha prevalentemente come alter i suoi compagni di coalizione.