L’Osservatorio di Pavia presenta i risultati della ricerca realizzata su incarico del Corecom Toscana, relativa ai programmi televisivi di 28 emittenti locali toscane nella fascia oraria protetta per i minori dalle 16 alle 19, nella settimana dal 18 al 24 Febbraio 2002; il rapporto finale è stato presentato a Collodi durante il PinocchioTivvùFestival.
La fruizione dei programmi televisivi coinvolge la quasi totalità dei minori che passano in compagnia dello schermo un tempo assai significativo. Questa massiccia esposizione alla televisione da parte di soggetti poco protetti psicologicamente, data la loro scarsa capacità di rielaborazione critica, alimenta costantemente il dibattito attorno alle ricadute della fruizione televisiva sui processi formativi e sulle condotte infantili.
Questa ricerca non si colloca, però, sul versante degli effetti del mezzo televisivo e non tiene conto del rapporto concreto tra testo e fruitore, essa è invece un’indagine sul testo televisivo e ha l’obiettivo di analizzare una settimana di trasmissioni televisive in fascia protetta, per verificare la loro conformità o meno alle indicazioni contenute nelle norme legislative e nei codici di autoregolamentazione.
La creazione di una fascia televisiva protetta dalle ore 16 alle 19, in cui si applicano particolari norme a difesa dei minori, nasce dalla necessità di depurare i palinsesti da immagini e narrazioni che possano avere effetti turbativi sui bambini in quella parte della giornata in cui si ritiene che essi maggiormente si espongano alla televisione, spesso in solitudine.
In linea generale, le norme che regolamentano la materia contemplano, in primo luogo, alcune indicazioni su ciò che non deve essere trasmesso in fascia protetta e si riferiscono soprattutto alle aree contenutistiche più a rischio (violenza, sessualità, offesa ai valori e ai modelli culturali, violazioni della privacy e della dignità dei minori, pubblicità dannosa e ingannevole); in secondo luogo, esse affermano principi più generali riguardanti la necessità di evitare tutto ciò che possa nuocere allo sviluppo psichico o morale dei minori e incidere negativamente sulla loro sensibilità; infine forniscono alcune indicazioni in termini propositivi, invitando le emittenti a mandare in onda e a produrre programmi che contribuiscano alla crescita culturale dei bambini e allo sviluppo armonioso della loro personalità.
Il monitoraggio si pone come obiettivo l’analisi della programmazione di 28 emittenti locali della regione Toscana durante la fascia protetta per i minori dalle ore 16 alle 19 (per un totale di circa 588 ore di materiale audiovisivo trasmesso) nella settimana dal 18 al 24 Febbraio 2002.
La ricerca si è servita di una metodologia di analisi del contenuto quantitativa, con l’applicazione alla programmazione visionata di una scheda di analisi strutturata, concepita per rilevare le violazioni della normativa e per segnalare altri episodi che, pur non configurandosi come aperte violazioni, lascino trasparire una debole attenzione per la sensibilità e le esigenze del pubblico infantile. La scheda permetteva, inoltre, di raccogliere una serie di informazioni sull’organizzazione dei palinsesti delle emittenti locali toscane e di tracciarne così una mappatura in base alla prevalenza dei generi televisivi trasmessi e dei loro contenuti.
L’analisi di una settimana di programmazione delle emittenti toscane nella fascia protetta ha permesso due diversi ordini di considerazioni.
In primo luogo, la conformità o meno alle norme che tutelano i minori si esprime nel rispetto, o mancato rispetto, da parte delle emittenti di una serie di divieti previsti dalla normativa. La principale violazione riscontrata, quella cioè più ricorrente e consistente in termini di tempo, è il ricorso a servizi telefonici a valore aggiunto a carattere di intrattenimento o conversazione. Questo avviene in modo particolare nelle televendite di lotto e cartomanzia che nel 95% dei casi vi fanno ricorso. Lo spazio pubblicitario evidenzia alcune altre violazioni della normativa, anche se si tratta generalmente di casi limitati: qualche spot che pubblicizza alcolici, uno che pubblicizza farmaci, la presenza (certamente di dimensioni non paragonabili a quelle assunte nelle televendite) di servizi telefonici a valore aggiunto in alcuni spot che promuovono i servizi di maghi e cartomanti, alcuni passaggi di promo di film in onda sulla rete valutati non adatti ai minori; ben più significativa appare la presenza di trailer cinematografici non adatti alla visione di un pubblico di bambini. La programmazione analizzata non è del tutto esente da contenuti violenti e da elementi di erotismo mentre presenta pochi casi in cui è stata rilevata una proiezione di modelli negativi passibili di emulazioni pericolose e rare situazioni che veicolano modelli discriminanti rispetto a differenze di razza, sesso, religione e nazionalità. In linea di massima l’inchiesta condotta ha dunque evidenziato un sostanziale rispetto della normativa e dei codici posti a tutela dei minori.
Si pone tuttavia un secondo ordine di considerazioni affrontando la questione dell’attenzione ai minori nel senso di concepire una programmazione specifica che assuma i minori come interlocutori principali o comunque una programmazione che, anche se rivolta a un pubblico più vasto e composito, sia adatta ai bambini, cioè sia per loro interessante e fruibile. La struttura dei palinsesti ricostruita attraverso l’analisi ha permesso di rilevare le carenze di tale attenzione nel panorama dell’emittenza locale toscana.